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Le 7 regole d'oro dello sharing

Queste semplici norme sono nate dettate dal buon senso e dall'esperienza dei miei genitori e dalle problematiche che hanno affrontato nei lunghi viaggi in camper con i loro quattro bambini piccoli. Condividerò con Cocovan queste perle di ovvietà che potrebbero passare per scontate finché la loro mancanza non ne sottolineerà il peso. E se sono importanti per qualunque viaggio in camper, sono fondamentali per lo sharing on the road degli autocaravan, propri o altrui.

Viaggiare in camper e van: a cosa fare attenzione?

1. Lavarsi

Entroterra siciliano, 2010. L'aria era torbida e dal finestrino il paesaggio si presentava marziano. Immense pianure bruciate da un atmosfera rossiccia. Il termometro segnava 41 gradi. Mio fratello era sul letto sopra il mio. I suoi piedi penzolavano sulla mia faccia come un prosciutto. O forse è meglio dire come un formaggio stagionato.

Lavarsi è una buona norma di convivenza civile ovunque, non solo in camper. Ma in un ambiente così ristretto le cose posso diventare velocemente intollerabili. Spesso mentre si viaggia in estate questo problema si attenua grazie ai finestrini aperti. Ma peggiora improvvisamente quando ci si ferma, credetemi.

Avere un ottima igiene personale è una perfetta base per partire con il piede giusto. Quindi ogni volta che se ne ha la possibilità è bene mondarsi dalle fatiche del viaggio ed avere a portata di mano qualche bottiglia d'acqua tenuta apposta per lo scopo o essere muniti di salviettine umide.

2. Non sprecare l'acqua

Entroterra siciliano, 2010. Il giorno dopo. Giungemmo al campeggio, miraggio di docce e gabinetti. Ma la calura fu tale che l'intera regione era in crisi idrica e persino le tubature comunali vennero razionate. Dovemmo aspettare l'indomani per lavarci. Se solo mio fratello avesse evitato di usare le ultime riserve per fare un gavettone a mio padre mentre guidava. "Tanto in campeggio faremo rifornimento" disse.

Potrà sembrare in contrasto con quanto detto al punto 1, ma è fondamentale gestire le risorse idriche del proprio veicolo. Piccole accortezze possono fare la differenza. Controllare sempre prima di partire il livello del serbatoio delle acque chiare e fare rifornimento ad ogni occasione possono salvare da situazioni in cui non è possibile lavarsi magari anche per due giorni. Consigliabile usare posate, piatti e bicchieri di cartone (reciclabili mi raccomando, amo i delfini e gli alberi).

Se ci si lava le mani o ci si fa la doccia è basilare chiedere l'acqua mentre ci si insapona.

3. Condividere disagi e fatiche

Parigi, 2012. Eravamo nella congestionata banlieue della capitale francese. Ricordo che da lontano si vedeva la bianca chiesa della basilique du Sacré-Coeur comodamente seduta su Montmartre.Quando improvvisamente iniziammo a sentire vuoti di potenza al motore ed infine fumata nera.

Spingemmo tutti il camper fino al centro Ford più vicino mentre il folle traffico parigino ci suonava e sbraitava contro. Spinse persino mio fratello più piccolo. Stringendo i denti lo raggiungemmo e riparammo il vecchio Rimor.

Sharing non significa semplicemente dividere le spese, ma tutto quello che viene dall'esperienza di condivisione di un viaggio. Compresi i disagi e le fatiche. Impegnarsi per risolvere i problemi che si affrontano, ognuno al massimo delle proprie possibilità rende il viaggio più piacevole per tutti e trasforma quelli che potrebbero essere brutti momenti in fantastici ricordi.

4. Non invadere gli spazi

Copenaghen, 2012. Eravamo di ritorno da Tivoli, il secondo parco giochi più antico del mondo.

Distrutto entrai nel camper e mi gettai sul letto. Saltai per l'improvviso dolore sul deretano. Mia madre prima che uscissimo aveva scordato un ago sul mio letto mentre rammendava un pantalone strappato di mio padre.

Nei viaggi on the road la gestione degli spazi è importante tanto quanto quella delle risorse. Non si tratta solo di non lasciare le proprie cose in giro come ha involontariamente fatto mia madre. Ma anche di lasciarle ben fissate o di non riempire il camper di cianfrusaglie non indispensabili al viaggio.

5. Usare le ciabatte nel camper

Giethoorn, 2008. Chiamato la Venezia olandese, questo piccolo villaggio è composto da numerosissime isolette, ognuna adornata da adorabili casette in legno e fiabeschi giardini. Finché non piove e non diventa un pantano infernale. Prima che i miei genitori potessero fermarci corremmo nel camper per ripararci dalla pioggia. Ed anche il nostro Rimor divenne pantano.

Questo semplice trucco risolve il 90% dei problemi per la pulizia dei pavimenti dei camper. Trovate un posto adeguato dove riporre le ciabatte ed usatele solo ed esclusivamente all'interno del veicolo.

E lavatevi i piedi, vedi punto 1.

6. Occhio agli oblò

Foresta nera, 2012. Procedevamo spediti lungo l'autostrada, tagliando attraverso gli immensi alberi della foresta tedesca. Un boato seguito da un urlo interruppero la quiete del tragitto. Un improvvisa folata di vento mando a volare i fogli sparsi sul cruscotto. Ci affacciammo nella mansarda, mentre vento ed urla diffondevano panico e confusione ovunque. Mio fratello fissava l'apertura dove poco prima c'era l'oblò superiore del camper e che ora era un passaggio verso l'esterno del camper che procedeva a 110 km/h.

Chiudete gli oblò. Completamente. Non lasciate nemmeno i piccoli spazietti atti a far passare l'aria.

Usate i finestrini normali per far arieggiare. Oltre a rischiare di venire strappati via durante la marcia, da fermi sono un bell'invito per i ladri. Inoltre se subiscono danni procurano delle infiltrazioni dalle giunture che rischiano di rovinare definitivamente gli interni del camper.

7. Informarsi e prepararsi

Highlands, 2011. Eravamo pronti per affrontare le famose Highlands, gli altopiani scozzesi.

Immaginavamo una gran pianura posta ad una certa altitudine. A ad aspettarci ci furono un susseguirsi di verdeggianti clivi che si snodavano senza fine verso nord. L'unica cosa a dividerli era la sinuosa strada grigia sotto un cielo dello stesso colore. Il nostro Rimor se la cavò egregiamente nelle prime venti colline. Ma dopo un oretta di curve tortuose e sali scendi impetuosi, iniziammo a sentire l'odore di freni bruciati nell'aria.

Con il tempo soprattutto io e mia madre apprendemmo l'antica arte dell'informarsi prima di un viaggio. Prima era tutto più complicato, ma adesso è possibile sfruttare le conoscenze di migliaia di siti specializzati e meglio ancora, le esperienze dirette di un infinità di viaggiatori. Sapere è potere.

Informatevi su tutto, percorsi, orari, servizi, attrezzature, tradizioni, attrazioni, meccanismi ed agevolazioni. Anche il più piccolo ragguaglio potrebbe svoltare in meglio il vostro viaggio e farvi risparmiare soldi e tempo prezioso.


Sperando che questi piccoli aneddoti possano avervi divertito ed aiutato, vi invito a restare aggiornati sulla nostra pagina di Cocovan per i prossimi improbabili racconti della mia famiglia e del suo vecchio Rimor.


[Nicola di Cocovan]

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Ultimi commenti

by Davide Carretta 2021-07-06 09:48:14

Bello e forte il punto sulla condivisione dei disagi e delle fatiche!